Ristrutturazione abitazione privata a San Felice del Benaco (Brescia)

L’intervento in oggetto riguarda una porzione di un più vasto edificio a corte che si sviluppa su più piani, l’area interessata è di fatto

una porzione limitata al lato ingresso (in pianta esso rappresenta circa ¼ dell’intero fabbricato) ed è quello con l’altezza più limitata.

Viene anche sostituita la copertura del lato ad Ovest e si sovralza leggermente il perimetro della muratura per rendere abitabile il sottotetto, di fatto non si realizza un sopralzo vero e proprio in quanto il piano sottotetto era già presente.

La verifica sismica dell’intero fabbricato, l’unica in grado di evidenziarne il reale comportamento non è possibile in quanto non si è potuto entrare nelle altre proprietà e quindi rilevarne gli aspetti strutturali pertanto, l’intervento non deve modificare il comportamento dell’edificio nel suo insieme.

L’intervento principale interessa il lato costituente l’ingresso della corte e che si sviluppa su via Castello.

Tale porzione del fabbricato è di fatto abbandonata, vi è un porticato a piano terra adibito a deposito di materiale vario ed una sovrastante soletta in legno, molto degradata dalle infiltrazioni d’acqua che, attraverso una copertura in legno anch’essa molto ammalorata, arrivano fino al piano terra.
Si provvederà alla sostituzione della copertura in legno della parte ad ovest (verso il Castello).

Tutte le coperture saranno realizzate in legno con elementi principali in legno a acciaio con cordoli perimetrali in .c.a..

La soletta al piano primo prevede alcune zone in laterocemento ma la maggior parte è realizzata con struttura mista legno-cls.
Il calcolo dei vari elementi strutturali, escluso quelli in legno, verrà eseguito a cantiere aperto in quanto si potranno verificare le reali situazioni di vincolo e di tessitura della muratura esistente, i risultati delle verifiche verranno illustrati al collaudatore.

L’intervento in oggetto può essere classificato come intervento di miglioramento (D.M.16 gennaio 1996 punto C.9.1.2) in quanto riguardante singoli elementi strutturali dell’edificio (rifacimento della soletta, demolizioni-ricostruzioni di porzioni di muratura e sostituzione delle coperture) senza modificare il comportamento globale dell’edificio che rimane una struttura tridimensionale costituita da singoli elementi resistenti collegati tra loro e le fondazioni disposti in modo da resistere alle azioni verticali ed orizzontali con comportamento scatolare principalmente sollecitato da azioni di taglio.

I sistemi resistenti sono i muri sollecitati da azioni verticali (funzione portante) e da azioni orizzontali (funzione di controvento) mentre i solai (nuovi e esistenti) sono stati organizzati e realizzati in modo da garantire una notevole rigidezza nel proprio piano allo scopo di ripartire le azioni orizzontali tra i muri di controvento.

Successivamente all’intervento i sistemi resistenti risultano ben collegati tra loro a livello dei solai mediante cordolo in c.a. (in testata dei travetti e sui lati corti per non indebolire troppo la struttura muraria, su tutto lo spessore della muratura all’ultimo piano) e tra di loro mediante ammorsamenti lungo le intersezioni verticali nonché da opportuni incatenamenti orizzontali.

Data la particolare situazione di progetto inerente la realizzazione della copertura nella zona dove è presente il vano scala, con il preciso intento di evitare pericolosi carichi concentrati sulla muratura stessa si sono realizzati due pilastri in c.a. atti a portare le travi in c.a. su cui si appoggia parte del colmo della copertura bassa e delle solette in laterocemento.

Le dimensioni dei pilastri risultano essere sovradimensionate in relazione ai carichi sollecitanti ma essi devono anche assolvere la funzione di collegamento della muratura e alla chiusura dei cordoli in c.a. ai vari piani.

In merito alla copertura della zona Ovest, essendo di dimensioni ridotte gli appoggi delle travi di colmo realizzate in acciaio sono costituite da alcuni puntoni in acciaio ancorati nel cordolo in c.a. che corre su tutto il perimetro.
Un piatto saldato realizza la catena di chiusura.

Con questi accorgimenti, il modello di calcolo fornisce una risposta positiva sia in assenza di sisma (verifica statica e al vento) e sia in caso di sisma (metodo P.O.R), la verifica non viene allegata alla presente in quanto svolta solo sulla porzione di edificio oggetto dell’intervento più invasivo.

Vengono di seguito riportate le verifiche dei singoli elementi strutturali in c.a. o ferro di nuova realizzazione mentre per gli elementi lignei delle coperture e della soletta, le verifiche verranno allegate al collaudo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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